Facciamo chiarezza sul contesto normativo in relazione alla gestione dell’emergenza Coronavirus, sia a livello nazionale che a livello regionale (Lombardia).
Sul tema COVID-19, sabato la regione Lombardia ha emesso l’Ordinanza n° 514; a poche ore di distanza il Presidente del Consiglio dei Ministri annuncia ed in seguito promuove ulteriori misure con il DPCM 22 marzo 2020.
Entrambi i testi confermano tutte le misure già individuate in precedenza andando al più a ridurre lo spazio di manovra di contatti sociali e spostamenti sul territorio.
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In relazione alle attività produttive, è il DPCM che fa chiarezza sulle aziende che possono continuare la propria attività:
Art.1, comma 1.a) sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate all’allegato 1
Per consultare l’Allegato 1 -> CLICCA QUI
Quali attività restano aperte?
L’Allegato 1 riporta l’elenco dei codici ATECO considerati essenziali quindi non oggetto della sospensione. Se è indicata solo la macro-categoria, si intendono compresi anche tutti i sotto-punti.
Le attività sospese, hanno comunque facoltà di proseguire se:
- art. 1, comma 1.c) organizzate in modalità a distanza o lavoro agile;
- art. 1, comma 1.d) se funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività […] previa comunicazione al Prefetto della provincia […] nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite.
Pertanto, se la Vostra azienda non rientra tra le attività all’Allegato 1, ma è funzionale ad esse, deve inviare comunicazione al Prefetto; fintanto che non arriva in risposta un provvedimento di sospensione, potrete proseguire l’attività (viene applicato il principio di silenzio – assenso).
Restano inoltre aperti gli impianti a ciclo produttivo continuo (previa comunicazione).
Misure di contenimento
Le aziende che restano aperte “[…] rispettano i contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus [SARS-CoV-2]”.
Il protocollo viene ulteriormente rafforzato dall’Ordinanza della Regione Lombardia, che prevede, per gli operatori sanitari il monitoraggio delle condizioni di salute prima e dopo il turno di lavoro, fissando a 37,3 °C il limite di temperatura secondo cui fare il tampone e sospendere immediatamente l’attività lavorativa. Questa misura è anche suggerita per le aziende, seppur non mandatoria.
Per scaricare il Protocollo del 14 marzo 2020 -> CLICCA QUI
Il Decreto resta in vigore fino al 3 aprile 2020, mentre l’Ordinanza della Regione Lombardia fino al 15 aprile 2020.
Per il testo intero dei provvedimenti citati:
- per il DPCM del 22/3/2020 – > CLICCA QUI
- per l’Ordinanza della Regione Lombardia N. 514 del 21/3/2020 -> CLICCA QUI
L’esperienza di questi giorni e l’incertezza sull’andamento del contagio ci insegna ad usare la massima cautela o evitare le previsioni a medio e lungo termine in quanto il contesto, normativo e sociale, è piuttosto instabile.
Se la vostra azienda rientra tra le essenziali, è fondamentale l’applicazione delle migliori misure di contenimento indicate nel Vostro protocollo specifico.
Se non avete ancora un protocollo, contattateci, Vi aiuteremo a definirlo.
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