La segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro come importante misura preventiva in azienda

Tra mille segnali e simboli, quali scegliere per raggiungere velocemente ed efficacemente l’obiettivo?

La segnaletica sul luogo di lavoro può fornire un’indicazione (ad esempio di pericolo) o una prescrizione o obbligo (ad esempio di uso di un DPI) su oggetti, attività o situazioni. Può essere un cartello,  un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale. L’importante è che sia chiara, comprensibile e non fraintendibile.

Perchè deve essere presente la segnaletica di salute e sicurezza in azienda?

La segnaletica come strumento di prevenzione è talmente importante che il Testo Unico (DL.vo 81/2008) le dedica un apposito capitolo e alcuni allegati (Titolo V – SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO e allegati da XXIV a XXXII e LI) pertanto deve essere presente in tutte le aziende e unità produttive. Essa copre l’obbligo del datore di lavoro di informare i lavoratori, e i visitatori, sui rischi presenti in azienda.

L’articolo 164 (Informazione e formazione) infatti prescrive che Il datore di lavoro provvede affinché: a) (…) i lavoratori siano informati di tutte le misure da adottare riguardo alla segnaletica di sicurezza impiegata all’interno dell’impresa (…); b) i lavoratori ricevano una formazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avere per oggetto specialmente il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l’uso di gesti o di parole, nonché i comportamenti generali e specifici da seguire.”

Le sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente se non ottemperano all’art.164 sono “arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro.”

 

Segnali di sicurezza: esiste anche una norma di riferimento

Il 20 luglio 2017 è entrata in vigore la norma UNI EN ISO 7010:2017 sui segnali di sicurezza che sostituisce la precedente entrata in vigore il 2 febbraio dello stesso anno.

La velocità con cui si aggiornano queste norme risponde all’esigenza di armonizzazione in un mondo sempre più globalizzato, in cui merci e persone devono parlare la stessa lingua, in questo caso, riconoscere gli stessi simboli.

La norma prescrive i segnali di sicurezza da utilizzare nella prevenzione degli infortuni, nella protezione dal fuoco, per l’informazione sui pericoli alla salute e nelle evacuazioni di emergenza.

Pertanto, se, di fronte ad un catalogo di un fornitore, siete in imbarazzo su quali segnali acquistare, un consiglio è sicuramente quello di scegliere i pittogrammi normati, cioè riprodotti a partire dalla norma europea.

 

I 5 contenuti delle informazioni comunicate

  1. Segnale di divieto di un comportamento (es. vietato fumare, vietato usare fiamme libere, non superare la velocità di 30 km/h …)
  2. Segnale di avvertimento di un pericolo (es. sostanza corrosiva, parti calde, organi in movimento ,…)
  3. Segnale di prescrizione di un determinato comportamento (utilizzo di oto-protettori, utilizzo di scarpe antinfortunistiche, …)
  4. Segnale di salvataggio o di soccorso: fornisce indicazioni sulle uscite di sicurezza o i mezzi di soccorso e di salvataggio. (vie di esodo, estintori, manichette, telefono di emergenza, …)
  5. Segnale di informazione diversa da quelle specificate nei punti precedenti.

 

I 6 diversi tipi di segnaletica

  • Orizzontale: strisce scritte che si possono incontrare sulla pavimentazione stradale con funzione di prescrizione o di indicazione per regolamentare la circolazione di veicoli e persone.

Questa segnaletica è spesso trascurata nelle aziende, tuttavia riteniamo che essa sia fondamentale, soprattutto dove vi è abbandonate circolazione di mezzi e persone nei reparti e/o dove la visuale è ostacolata da colonne, macchine o da materiale stoccato.

  • Verticale: un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo o pittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui visibilità è garantita da un’illuminazione di sufficiente intensità.

Può essere affissa a una parete, su una porta (attenzione che poi questa non venga tenuta chiusa/aperta vanificando di fatto l’informazione), o su un palo. Recentemente le piantane per estintori sono molto diffuse, perché coprono il duplice scopo di segnalare l’estintore e di “fissarlo”, attenzione che la piantana sia stabile ma che soprattutto non venga spostata con cartello ed estintore al seguito!

  • Luminosa: un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente, che è illuminato dall’interno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa.

Questi segnali sono spesso usati per illuminare le vie di fuga, normalmente sono alimentati con una batteria tampone. Il corretto funzionamento della batteria è una spia rossa, ricordatevi di controllare (e registrare) periodicamente che sia accesa.

  • Acustica: un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito dispositivo, senza impiego di voce umana o di sintesi vocale.

In ambienti molto grandi il segnale acustico può essere l’unico modo per comunicare un pericolo, i pulsanti da usare per dare l’allarme devono essere ben visibili e segnalati, con segnaletica verticale!

  • Comunicazione verbale: un messaggio verbale predeterminato, con impiego di voce umana o di sintesi vocale.
  • Gestuale: un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori.

Segni grafici, forme e colori della segnaletica

Le forme e i colori utilizzati dei segnali di sicurezza sono normati dalla ISO 3864-1 che stabilisce i colori di identificazione e principi di progettazione per la segnaletica di sicurezza da utilizzare nei luoghi di lavoro. I formati originali dei segnali di sicurezza possono in alcuni casi essere ridotti o ingranditi per esigenze di riproduzione e di applicazione.

 

 Stessi segnaletica di sicurezza in tutta Europa? Ebbene, sì!

La già citata ISO 7010 è stata recepita dall’Itala, pertanto è norma nazionale. Tutte le norme dell’UNI, l’Ente Nazionale Italiano di unificazione, coperte dalla norma ISO 7010, sono state ritirate e sostituite.

La differenza tra i segni grafici previsti dalla UNI EN ISO 7010:2017 rispetto a quelli previsti dalle vecchie norme è, in alcuni casi, minima ma l’utilizzo di segni grafici comuni in tutti gli Stati membri, garantisce una più ampia comprensione, indipendentemente dalla lingua parlata dal destinatario del messaggio, e permette di trasmettere il messaggio di prevenzione in modo più efficace e veloce.

A questo proposito possiamo ricordare come nel 2008 quando uscì il Regolamento CLP sulla classificazione, etichettatura e imballaggio dei chemicals, tutti fossero inorriditi dai nuovi simboli e preoccupati che nessuno mai li avrebbe riconosciuti. A distanza di 11 anni oramai fatichiamo a ricordare i vecchi simboli arancioni e godiamo del fatto che acquistando un chemicals extra UE l’etichettatura di questo sia allineata al sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche GHS adottato anche in Europa grazie al regolamento CLP.

Sempre parlando di etichettatura dei chemicals, avete verificato che nella vostra azienda tutti i contenitori secondari siano etichettati con gli stessi simboli di pericolo del recipiente originario? E che le linee di distribuzione siano identificate almeno con il nome della sostanza trasportata?

 

Grafiche diverse, ma uguali nel significato?

È doveroso segnalare che, da un confronto con il D.Lgs. 81/2008, e in particolare con l’allegato XXV del D.Lgs. 81/2008 e la Direttiva 92/58/CEE, sono evidenti alcune diverse rappresentazioni grafiche, anche se il significato rimane palesemente lo stesso. I simboli sono quindi equivalenti, al fine del loro utilizzo in ambito nazionale.

Qui di seguito, le tabelle comparative dei segnali presenti nell’allegato XXV del D. Lgs. 81/08 con i segnali pubblicati nella norma UNI EN ISO 7010:2017.

 

Cosa può fare Soluzioni srl per la tua azienda:

  • Audit di conformità normativa sulla segnaletica orizzontale, verticale, antincendio, dei chemicals, di prescrizione dei DPI, dei pericoli delle macchine.
  • Audit sulla gestione dei chemicals: schede di sicurezza, elenchi, verifica dell’etichettatura degli imballaggi, degli stoccaggi e delle linee di distribuzione, planimetrie degli stoccaggi dei chemicals, procedure di emergenza.
  • Sviluppo informative art.36 sulla Informazione dei rischi per i lavoratori.
  • Sviluppo procedure per l’accesso di esterni (ex art.27).
  • Sviluppo procedure per l’accesso di visitatori

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